lunedì 7 ottobre 2013

Misericordia o cinismo?


Non eadem est aetas, non mens/L’età non è più quella, e l’animo neppure

Ancora una volta una persona, se ne parla quando chi muore richiama l’attenzione dei media, è costretta, perché stanca di vivere in modo che non ritiene più adeguato, a porre fine alla propria esistenza in maniera umiliante, inelegante e impudica gettandosi nel vuoto.
La mancanza di rispetto del diritto di morire con dignità viene giustificata con una doppia impostura: quella che afferma che la vita è proprietà di Dio e quella che intona il solito ritornello della vecchiaia piena di soddisfazioni, nella menzogna che nega la realtà di un’età piena di perdite, limitazioni e frustrazioni.
La retorica misericordiosa venuta di moda col papa Francesco e il suo dichiarato proposito di misurarsi con la modernità avrebbe un’ottima occasione di esercitarsi nel riconoscere a ciascuno il diritto di gestire in autonomia i modi della fine di vita, senza imporre a nessuno le opzioni di una minoranza. Ma passare dalla misericordia dichiarata a quella agita è un percorso che richiede ben più che chiacchiere lacrimose...

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