martedì 23 aprile 2013

Schermaglie#29, ove si parla di religione

Negli ultimi anni sono stati prodotti alcuni interessanti film di argomento religioso, che meritano di essere ricordati e visti come segno di una nuova attenzione del grande schermo al tema del sacro.
Non si può non cominciare con La passione di Cristo di Mel Gibson (2004), che nei suoi spesso criticati eccessi offre tuttavia una efficacissima rappresentazione archetipica di tutti i martìri. 
Dopo il poco persuasivo Luther di Joseph Fiennes (2004), ricordiamo Il grande silenzio di Philip Gröningen (2006), che ci porta per 162 min nel silenzio della grande certosa di Grenoble e ci offre l’occasione di una partecipazione alla giornata dei monaci e di una riflessione sul significato della loro scelta di vita.
Sempre del 2006 è Fragments sur la grâce, prezioso film di Vincent Dieutre, che è riuscito a portare sullo schermo (sembra di essere tornati al cinema didattico di Rossellini), attraverso appunto una serie di "frammenti", il dibattito sul tema della grazia e della predestinazione, riattualizzando le argomentazioni di Pelagio, Agostino, dei giansenisti e seguendo le vicende di Port-Royal-des-Chaps e de Paris, che dalle esigenze di rigore spirituale iniziali si chiudono negli spasmi sanguinosi della fine, con condanne, distruzioni, violenze. L’autore si porta sui luoghi dove l’avventura si è consumata, insegue rovine, cerca ciò che è sopravvissuto e soprattutto si interroga, offre musiche dell’epoca e letture di testi impreziosite dall’antica pronuncia. (A Parigi, gli interessati possono oggi almeno avvicinarsi ai luoghi di questa storia affascinante, al 123, bd de Port-Royal, dov’è ciò che rimane dell’antica abbazia, di difficile visita perché attualmente inserito nelle Maternités Baudelocques e Port-Royal e con locali in parte occupati dalla direzione dell’Ospedale. Vicino, lo stesso “interessato” potrà visitare l'ex-monastero della Val-de-grâce con l'annessa chiesa, fondato da Anna d’Austria — anche lei legata al fervore religioso del tempo e madre del futuro Luigi XIV. La chiesa fu elevata dalla regina in esecuzione del voto fatto nella lunga attesa della nascita del figlio e appunto dedicata “A Gesù nascente e alla vergine Madre”. Lì, nel reliquiario, fu sepolto il suo cuore, poi disperso con le devastazioni rivoluzionarie. Oggi il convento è sede dell’Ospedale e Scuola di medicina militare).
Assolutamente da non perdere è Uomini di Dio [Des hommes et des dieux] del 2010, diretto da Xavier Beauvois sulla straziante storia realmente avvenuta dei sette monaci cistercensi del monastero di Thiberine, in Ageria, sgozzati nel 1996: una ricostruzione coinvolgente, esemplare per regìa e recitazione.
Del Cammino per Santiago, film di Emilio Estevez (2010), ho già detto nel post del 5 dic. 2012.
Infine, agli entusiasti del pauperismo di papa Francesco raccomanderei due film venuti dall’Est europeo, che ci mostrano la disgrazia di una chiesa povera (Deng Xiaoping aveva detto che il socialismo non è povertà, ma qualcuno, invece, è sicuro che la povertà fa tanto bene allo spirito?). Si tratta del russo L’isola [Ostrov], di Pavel Lunguine (2006; sull’ossessione del peccato e la ricerca della redenzione lunga una vita; dal vivo ascoltiamo la preghiera dei padri antichi, degli starez, del Monte Athos) e del franco-rumeno di C. Mungiu, Oltre le colline (2012; storia di violenza religiosa in un micidiale intreccio di dimensioni psicologiche, sessuali e spirituali, che sembra riattualizzare la storia dei diavoli di Loudun nella Francia negli anni intorno al 1630).
Poi mi domando: perché tanta seduzione esercitata da vicende che in realtà sono incompatibili con le nostre vite?


bd de Port-Royal
(foto dalla Rete)





Val-de-grâce
(foto RV)