domenica 18 gennaio 2009

Attaccamento/non-attaccamento

Considerato centrale in uno stile di vita ispirato al buddhismo (come in altri percorsi spirituali), il non-attaccamento si presta a molteplici interpretazioni e modalità di pratica. Con questo termine si può, infatti, significare :

·       un lavoro a togliere: astenersi da tutto ciò che si ritiene possa distogliere e inquinare; modalità della “riduzione” o estinzione del soggetto, modalità dell’asceta (“intellettuale organico” di una società pauperistica, poco proponibile in una una società opulenta);

·       non identificarsi, neppure col dolore — anch’esso impermanente e non totalmente nostro;

·       un invito alla misura (niente a tutti i costi: non “Roma o morte!”, ma “Roma o… Milano!”; niente di esclusivo: “due descrizioni meglio di una”, Bateson);

·       un lavoro a mettere: superando l’avversione (attaccamento negativo), prendere tutt’e due gli opposti (evitando l’unilateralismo);

·       distacco attraverso la sazietà o la soddisfazione dei desideri, l’“intensificazione” o del non vivere al risparmio: i desideri, visti nella prospettiva della Vita aperta (alla Vacuità), aprono la via, diventano combustibile per l’illuminazione, forniscono energia e luce per trasformare  automatismi, costrizioni e sofferenze in saggezza e compassione. Nella formazione spirituale occorre fare attenzione al fatto che non ci sono scorciatoie e che, sovente, la via della rinuncia immatura, sottovalutando il lato “ombra” della personalità e le esigenze del corpo, crea delle false liberazioni e alimenta disturbi di tipo nevrotico. Jung avvertiva in proposito: “Non posso liberarmi di qualcosa che ancora non posseggo o non ho fatto o vissuto. La vera liberazione è possibile solo quando ho fatto tutto ciò che potevo fare, quando mi sono completamente dedicato a una cosa e ho partecipato ad essa al massimo”.

In sintesi, il non-attaccamento secondo l’orientamento mahayana si sostanzierà di misura, di maturazione, di “lavoro a mettere”, di rifiuto dell’unilateralità, di azione morale “senza attaccamento al frutto dell’azione”.

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