domenica 7 marzo 2010

La tartaruga guercia

Secondo una leggenda indiana (citata nel cap. XXVII del Sutra del Loto), nell’Oceano vive da millenni una tartaruga con un solo occhio, la cui salvezza è riposta nella possibilità di affiorare alla superficie dell’acqua nel momento in cui un pezzo di legno galleggiante con un buco, passando sopra di lei, potrebbe consentirle di arrampicarsi passando attraverso il buco. Ioan P. Couliano [tragicamente scomparso nel 1991], allievo di Mircea Eliade, scrivendo del suo Maestro ricorda questa leggenda: «La tartaruga è guercia la sua possibilità di orientamento è ristretta. La probabilità che il tronco sia bucato è minima. Il tronco naviga a caso, percorrendo tutte le acque del mondo: la probabilità che esso passi giusto sopra la tartaruga è infima. C’è poca speranza di ottenere la liberazione. Ma, giustamente, la funzione del mistagogo [lett.: colui che inizia ai misteri] è quella di gettare in acqua dei pezzi di legno bucati destinati alle tartarughe guercie.

Questo è il ruolo che Mircea Eliade si è dato. La sua letteratura,
 soprattutto i racconti, consiste di questi “pezzi di legno” la cui
 funzione è di attirare le tartarughe guercie ad un esercizio veramente
 inabituale, un esercizio che è stato rappresentato anche in uno dei
 capolavori dello scultore Costantin Brancusi: La tartaruga volante».

Anche noi siamo qui a cercar di afferrare qualcuno dei pezzi di legno gettati da Eliade; non si sa se ci stiamo riuscendo, ma pensare alla sua opera già ci consola...

Di seguito, una foto della Flying Turtle (1940-45; The Solomon R. Guggenheim Museum, New York) dello scultore romeno Constantin Brancusi (1876-1975).



1 commento:

Unknown ha detto...

ma è bellissima questa leggenda!! e la metafora ancora di più!
siamo tartarughe guerce? speriamo di sì!