giovedì 6 gennaio 2011

Cariatidi e dintorni#29/Telamoni sanniti




Area archeologica di Pietrabbondante (Isernia) 
(foto Silvia Piccinini)


3 commenti:

Armando Menicacci ha detto...

E' la prima volta che vedo un suo post solo di immagini. la potenza della serie, della ripetizione e dell'insistenza, giunta a quel poco che so del suo pensiero mi porta a vedere la cariatide non come l'espressione comune della vecchiezza. Ma come la figura che prende su di se la sua quota di peso del mondo. In francese "prendre sur soi" significa affrontare, farsi carico, assumersi una responsabilità, accettare, ma anche farsi da parafulmine, dare più energia alle situazioni al fine di poter far si che le cose filino più liscie.
Ma c'è il corollario di questo gesto che mi pare simmetricamente importante. Ovvero chi si fa carico in realtà scarica a terra il peso del mondo facendosi tramite fra alto e basso fra cielo e terra tra stelle e polvere. Considerandosi tramite, legame e anello della continutà delle cosa la cariatide ci ricorda il forza della condivisione del peso. Esseri fragili possono portare il mondo sulle spalle se si coordinano....

Riccardo ha detto...

...portare il mondo sulle spalle, analogamente a quanto dicevano san Giovanni Climaco (579-649) della preghiera come fondamento dell’Universo («Il suo effetto è di tenere insieme il mondo» o Dogen della pratica incessante ("Dalla nostra pratica incessante emerge la pratica incessante di tutti i Buddha e tutti i Buddha accedono alla Grande Via"). Ma anche un modo per passare dal guardare al vedere (v. Cariatidi#3), col pre-testo di una edicola (v. Roma barocca#5), di una lapide, di una finestra (v. Roma barocca#8, con le osservazioni di Bonnefoy), vorrei dire: frammenti di umanesimo. L'iniziativa ha "contagiato" varie persone e il Blog sta ospitando contributi che, umilmente, contribuiscono a sostenere e a leggere il mondo...

Armando Menicacci ha detto...

In effetti, é curioso, ma qui mi sento come in un piccolissimo, sperduto angolo di mondo nel quale si costruisce su di se, attraverso il suo sguardo, la forza di portare il mondo sulle spalle. Non nel modo egotico per sentirsi LA cariatide che porta tutto il mondo sulle spalle. Ma una di quelle che si accolla il proprio pezzettino di mondo cercando di farlo con una pratica incessante di semplicità. Sperduto in quest'angolo, mi sento al centro. E con Calvino cercherò di fare che questo angolo sia meno angolo e farlo durare, e dargli spazio. Diffondo.