La chiesetta di S. Giovanni in Oleo è dedicata a San Giovanni
evangelista e sarebbe stata eretta sul luogo in cui egli subì il supplizio per
immersione in una vasca di olio bollente (persecuzioni del tempo di Domiziano).
Il santo resistette e visto come mago fu liberato e inviato a Patmos (dove si
ritiene abbia scritto l’Apocalisse). L’attuale
tempietto ottagonale con lesene doriche, di epoca cinquecentesca, da oratorio
divenne cappella del card. Francesco Paolucci de’ Calboli che lo avrebbe fatto
restaurare, anche dal Borromini (come testimonierebbe un disegno conservato all’Albertina
di Vienna). Probabilmente a lui sono da attribuire il tamburo con fregio a
stucchi, la copertura conica e il fastigio terminale. Comunque, da non
dimenticare per i cultori di Borromini
(foto da Wikipedia)
(foto RV)
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