Il gentile terremoto
coll’amabile suo moto
smantellava le città;
mentre il fulmine giulivo,
che non lascia l'uomo vivo,
saltellava or qua, or là.
Con questi ironici versi, quasi strizzandoci l’occhio, il poeta toscano Tommaso Crudeli (1703-45), massone, anticonformista libertino, vittima della “santa” Inquisizione, sembra volerci aiutare a liberarci dei sostenitori della teodicea, dell’armonia taoista e del “tutto va bene”.
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