Per quelli della mia generazione “la carica dei
seicento” evocava un’azione eroica al di là di ogni ragionevole prudenza e alludeva
all’inarrestabile risultato raggiunto da una volontà audace e determinata. In
questi giorni di crisi in Ucraina e Crimea l’espressione mi è tornata alla
mente perché i “seicento” a cui ci si riferiva erano i componenti di una
brigata di cavalleria inglese che, nell’assedio di Sebastopoli (durante la
guerra di Crimea del 1854-55, nella quale Inghilterra, Francia e Impero
ottomano erano alleati contro la Russia), diede l’assalto ad alcune postazioni
di artiglieria russa (battaglia di Balaklava). Incomprensioni e rivalità tra
comandanti, errori nella trasmissione degli ordini, posti di osservazione incongrui
ebbero come conseguenza che una carica
allo scoperto contro i cannoni avesse delle pesantissime perdite per i
cavalieri inglesi della “cavalleria leggera”. In venti minuti, circa 200
furono i morti e altrettanti i feriti, ma quel che sopravvisse della brigata
riuscì a raggiungere le postazioni
d’artiglieria del nemico e condurre a termine la sua azione di disturbo del
nemico che cercava di ritirare i suoi preziosi cannoni.
In quella
guerra non andrebbe dimenticato che ci fu anche il contributo di 18000 soldati
“piemontesi”, a fianco degli alleati: se ne ricorda la battaglia sul fiume
Cernaia (che sfocia nella baia di Sebastopoli). In Italia vie e piazze sono
dedicate a quella battaglia, ma non si sa quanti passanti ne abbiano ormai corretta
memoria.
Famosa fu la
versione cinematografica della battaglia di Balaklava, firmata dal regista Michael
Curtiz e interpretata da Errol Flynn e Olivia de Havilland, The Charge of the Light Brigade, nota da noi col titolo La carica dei seicento. E anche il film ebbe le sue vittime, poiché,
durante le riprese, morirono numerosi cavalli e una comparsa.
Questa la
storia, ma forse oggi La carica dei 101
di Walt Disney ha oscurato, per i più giovani, quella dei “seicento”!
Nessun commento:
Posta un commento