Il termine “ninfeo” da bosco, fonte o tempio dedicato a una ninfa nell’antichità, indica, nelle ville rinascimentali e barocche, le costruzioni ornamentali dei cortili con fontane, getti d’acqua, grotte artificiali, colonne e altri elementi che realizzano spazi di frescura all’interno dei palazzi, particolarmente gradevoli nei periodi più caldi dell’anno. Tra i più suggestivi, ampi, preziosi ninfei romani v’è quello situato all’interno del Palazzo Borghese, progettato per realizzare uno scenario “teatrale” semicircolare, prospiciente l’appartamento della principessa (Eleonora Boncompagni Borghese), che, con la sua scala circolare, scende al giardino. Lo scenario è costituito da tre magnifiche fontane inserite nel muro di cinta, poste in nicchie all’interno di edicole arricchite da telamoni e cariatidi. Al centro, rispettivamente, sculture rappresentanti Flora (a sn), Venere al bagno (al centro), Diana (a dx).
Flora, di F. Cavallini
Bagno di Venere, di L. Reti
Diana, di F. Carcani
(foto RV)
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