Con l’arrivo del caldo torna a farsi presente la sudorazione, meccanismo di termodispersione importante, ma generalmente avvertito come fenomeno sgradevole, inelegante e, possibilmente, da contrastare.
Il sudore, si sa, è prodotto dalle ghiandole sudoripare. All’esame di Patologia generale il prof. Gennaro Di Macco, ai tempi del mio studentato, chiedeva spesso: “Cosa ci vuole per sudare?” Lo studente, “sudando freddo”, azzardava risposte del tipo “Una temperatura esterna molto elevata” oppure “Avere bevuto molto” e via così, precipitando nel suo gorgo di insipienza senza fornire l’unica attesa risposta corretta: “Le ghiandole sudoripare”, perché, com’è noto, non tutte le specie animali ne sono fornite.
Al sudore vero e proprio, si affianca la secrezione delle ghiandole apocrine, il cui secreto, degradato dalla flora batterica presente sulla cute, è quello che può conferire al sudore un odore acre e sgradevole.
Non era questo il caso di Alessandro il Grande, almeno a sentire Plutarco che, nella Vita a lui dedicata (tra Le vite parallele), così scriveva: “Nelle memorie di Aristosseno ho letto che dalla sua pelle emanava un gradevolissimo profumo, e fragranza spirava dalla sua bocca e da tutto il corpo, tanto che ne erano impregnate le vesti. Ne era forse causa la temperatura corporea che era molto alta, quasi da febbre; secondo Teofrasto [l’autore dei Caratteri] il profumo promana dall’evaporazione degli umori originata dal calore. Perciò le regioni più calde e sciutte della terra producono in massima abbondanza i profumi migliori; il sole infatti toglie l’umido, che è un elemento di corruzione diffuso nei corpi”.
Il corpo degli dèi e degli eroi, quello delle donne più belle e dei santi profuma, la fragranza essendo un carattere, a vario titolo, connesso alla divinità. E noi? A noi comuni mortali, oltre che augurarci di incontrare qualcuno di questi corpi “superiori”, forse non resta che puntare su borotalco e cloridrato di alluminio...
1 commento:
Scopro per caso questo blog. Oltre a ridonarmi il sorriso, perso dalle 15 del pomeriggio di ieri, mi ricorda che anche il naso vuole la sua parte. Infatti dell'intellettualissimo e ambizioso spettacolo di danza butoh a cui ho assistito domenica scorsa al teatro Furio Camillo dal titolo “L’ANARCHICO INCORONATO - SECONDO STUDIO SU ARTAUD” con danzatori bravissimi, Akira Kasai, Flavio Arcangeli, Maddalena Gana, Samantha Marenzi, Alessandro Pintus, Marie-Thérèse Sitzia e dulcis in fundo Alessandra Cristiani (per un infortunio a un ginocchio costretta a "ridurre" la sua apparizione a pochi minuti di potentissima danza con le sole braccie e mani...un corpo umano illuminato dal sovrumano il suo), cio' che mi ha piu' impressionato non sono state le corse in lungo e in largo nel proscenio, le contorsioni, i voli, i capitomboli, né la grandiosità espressiva dei Carmina Burana di Orff, ma proprio il sottile odore di sudore dei corpi dei danzatori che nel climax della performance, giungevano a pochi centimetri dal mio naso in prima fila. Viva il teatro, totalità della percezione.
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