“Per un punto Martin perse la cappa”. Di quale Martino si tratta? E di che cappa si parla? L’espressione allude a Martino abate del monastero di Asello (XVI sec.) che, nel rinnovare l’edificio dell’abbazia, avrebbe fatto apporre l’iscrizione Ianua patens esto. Nulli claudaris honesto ossia La porta sia aperta. Non sia chiusa a nessuna persona onesta. Ma, per distrazione, stanchezza o ignoranza, risultò la scritta Ianua patens esto nulli. Claudaris honesto ovvero La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa all’onesto. L’errore non fu perdonato all’abate, il quale per questo perse la cappa ossia (sineddoche!) la sua carica. La morale è che i segni di interpunzione sono importanti e, più in generale, che bisogna riflettere su Il potere terribile di una piccola colpa, come s’intitola un libro di Abraham Yehoshua.
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