Sempre sulla religione come separazione e difesa
dall’eccesso di contatto col sacro. La kippah, plurale kippot, il copricapo ebraico, indossata non solo nei luoghi di culto, ma anche nella vita quotidiana è, come
scrive il rav. Benedetto Carucci-Viterbi, «simbolo di limite. Ciascuno deve sapere fin dove arriva e
non tentare - nel delirio di onnipotenza - di andare oltre. In questa
prospettiva sarebbe bene ordinare kippot per tutta l'umanità». Simbolo di devozione e di separazione, è un pro-memoria che ricorda all’uomo il suo stare
sulla Terra, al di sotto del Cielo, rammentandogli il comportamento
adeguato, senza confusione tra sacro e profano.
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