È presente una galleria di personaggi, di donne soprattutto, studiate e accarezzate con attenzione «a quel transitorio che per la donna è la moda di un abito, l’acconciatura di un cappello», osservato per «estrarne un’immagine sintetica e folgorante, in grado di competere con quelle create dai grandi della storia dell’arte» (Rossella Campana).
In quegli anni Beaudelaire aveva scritto: «Quale poeta mai, nel ritrarre il piacere prodotto dall’apparizione di una bellezza, oserebbe disgiungere la donna dal suo abito? E qual è poi l’uomo che per la strada, a teatro, al parco, non abbia goduto, nella forma più disinteressata, di una toeletta sapientemente composta, e non ne abbia attinto un’immagine inseparabile dalla bellezza di colei a cui apparteneva, così facendo delle due entità, della donna e della veste, un tutto indivisibile?» (Il pittore della vita moderna)
G. Boldini, La divina in blu e V. Corcos, Signora sul lungo Senna
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