venerdì 29 marzo 2013

Ultimi, penultimi e S. S. Tenerezza


Giovedì 29 papa Francesco, inseguendo gli “ultimi”, secondo il suo programma, si è recato all’Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo dove ha celebrato la Messa e compiuto la lavanda dei piedi a 12 giovani detenuti.
Non c’è dubbio che il carcere sia uno degli inferni più emblematicamente duri della nostra società, ma viene una domanda: è il carcere che rende ultimi (e allora porte aperte per tutti) o le azioni (non parlo di "colpe", perché penso bisognerebbe uscire dalla illusoria sequenza libertà-responsabilità-colpa) che hanno portato lì? E le persone derubate, le donne stuprate, coloro ai quali con gli omicidi sono stati sottratti gli esseri amati (per non dire delle vittime cui è stata sottratta la vita) sono soltanto penultimi e quindi non meritevoli di vistosi gesti di tenerezza? Se è il carcere che rende ultimi perché non andare a visitare anche qualche prete pedofilo condannato, qualcuno di quelli sui quali si concentra lo sdegno (non si sa se reale o apparente) di vescovi e cardinali? Sarebbe un bel gesto, visto che ormai si trova anch’egli tra gli ultimi...!
Quel che voglio dire è che anche la tenerezza implica delle scelte, neppure la tenerezza è semplice come i gesti populisti (o papulisti) vorrebbero far credere, mascherando (a beneficio della dea comunicazione!), ma non risolvendo. Anche se si tratta di una minoranza, sento di appartenere alla schiera di quelli che osano pensare sia il complesso a contenere il semplice e non il contrario!

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